Recensioni della settimana: avendo poco tempo a disposizione, ho deciso di raggruppare via via le recensioni alle letture della settimana in un unico articolo. Ecco i libri che ho letto dal 27 aprile a oggi, 4 maggio, in ordine cronologico.
Il legame del drago di Thea Harrison
È il primo libro di Thea Harrison che leggo e mi sono stupita: com’è possibile che mi sia sfuggita quest’autrice fino a oggi? Leggo paranormal e urban fantasy per svagarmi, per lasciar viaggiare la fantasia e, a parte poche serie che mi sono piaciute e che hanno lasciato un segno, altre sono state una delusione.
Il legame del drago, primo volume di una serie, è una storia bella e avvincente ed è la prima cosa che cerco in una lettura perché mi appassioni. La trama è solida con un susseguirsi di scoperte e colpi di scena, i personaggi sembrano vivi con i loro pregi e difetti, hanno profondità, i dialoghi sono verosimili e strappano spesso anche un sorriso. In più la storia è scritta bene, davvero bene.
Sono rimasta un po’ delusa quando ho scoperto che solo i primi della serie erano stati tradotti in italiano da Fanucci, ma per fortuna la Triskell ha acquisito i diritti e quindi ci sarà la possibilità di proseguire nella lettura.
Per chi ama le storie d’amore con ambientazione urban fantasy: consigliato!
On writing di Stephen King
Da un po’ sul mio kindle, era lì in attesa. Di cosa? Adesso lo so: che io fossi pronta. Ebbene sì, ho il vizio di lasciare lo spicchio più buono della pizza per ultimo, cosa sbagliatissima tanto che spesso, troppo sazia, finisco per cedere – me tapina – proprio il meglio. So bene che i libri non è che siano simili a una pizza, però in fondo il paragone tiene se pensate che per me la pizza è patrimonio dell’umanità.
Dicevo, On writing. Strepitoso. Superlativo. Geniale. Quanti aggettivi ho ancora a disposizione? Perché per me qui è, senza ombra di dubbio, “tutto il cuccuzzaro!”. E se da bambini non avete mai giocato al “gioco del cucuzzaro”, non potete sapere proprio cosa vi siete persi!
La cassetta degli attrezzi
In questo libro Stephen King, con il suo stile schietto e pulito, ci apre le porte della sua casa e in particolare del suo studio.
Non solo una biografia – che però si stenta a definire tale – che di per sé sarebbe materiale più che abbondante per un romanzo o addirittura per una serie intera. Soprattutto esperienza, quella sul campo, messa a disposizione di chi legge in maniera seria, competente e molte volte solo all’apparenza leggera. Una cassetta degli attrezzi – come la definisce lo stesso Autore – che sarebbe riduttivo ed errato considerare un manuale di scrittura.
On writing è molto di più e io stessa, pur avendo letto diversi manuali sull’argomento – peraltro traendone a volte anche qualche beneficio – dopo la lettura mi sono ritrovata a mettere in pratica molti dei suggerimenti del Maestro del thriller come se non potessi farne a meno. Sono in fase di riscrittura del mio romanzo e stamattina, rileggendo i capitoli pre e post lettura di On writing, mi sono accorta che lo stacco è abissale.
Per chi scrive, per chi vorrebbe iniziare, ma anche per chi è curioso di conoscere alcuni retroscena della vita di questo grande scrittore: consigliatissimo!
P.s.: grazie King!
Adesso vediamo le altre due recensioni della settimana…
Harry Potter e la Pietra Filosofale
Una mancanza imperdonabile da parte mia, lo so: non avevo ancora letto la saga del maghetto di Hogwarts. Ho iniziato e sto già facendo penitenza: sogno di essere Harry Potter a cavallo della sua Nimbus Duemila e sfreccio e vado in picchiata nel cielo sopra casa mia.
Io, che soffro di vertigini e non salgo nemmeno sulle giostre per i bambini, il che credo renda già l’idea.
Però una cosa buona l’ho fatta e ne sono felice: non ho ceduto alla curiosità di vedere nemmeno i film perché per me il libro viene sempre prima, solo in seguito l’adattamento cinematografico. È stata dura, ma ce l’ho fatta.
J.K. Rowling è una scrittrice che ha più che meritato il successo e i guadagni stratosferici che questa saga le ha fruttato. È brava, anzi bravissima. Ha uno stile pulito e preciso che riesce a catapultare il lettore nelle disavventure – prima – del povero Harry e nelle avventure – poi – che il protagonista e i suoi amici vivono senza dargli (e darci) un attimo di respiro.
In questo che è il primo volume della saga conosciamo Harry, la sua famiglia adottiva – da prendere a sberle un secondo sì e l’altro pure – i suoi amici (Ron e Hermione) e gli insegnanti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts dove il piccolo Mago si ritrova al primo anno di corso. Non vi dico altro, la storia la conoscete di certo meglio di me, ma se non l’avete ancora letta preferisco lasciarvi la sorpresa.
Consigliato? Ma ovviamente sì, a tutte le età!
Harry Potter e la Camera dei Segreti
La notte che ho chiuso l’ultima pagina del volume precedente, giusto il tempo di aprire il secondo romanzo della saga ed ero già immersa nelle disavventure di Harry con gli zii durante le vacanze scolastiche. Che Babbani quei Dursley, puah!
Nuove avventure per Potter e i suoi amici in quel di Howgarts durante il secondo anno di corso: se l’anno precedente il Maghetto si era trovato alle prese nientemeno che con la Pietra Filosofale, adesso tutta la Scuola è nuovamente in pericolo perché la Camera dei Segreti, che si credeva essere solo una leggenda, esiste davvero ed è stata aperta e tutta la Scuola è in grave pericolo!
La notte scorsa mi sono addormentata che già albeggiava perché non riuscivo a staccarmi e volevo assolutamente sapere come sarebbe andata a finire. O meglio, lo sapevo visto che il terzo volume è già lì che freme per essere aperto, però il viaggio non è nella meta, bensì nel percorso e anche questo secondo è stato decisamente affascinante.
Consigliato? E voi che dite?
Vi do appuntamento a venerdì prossimo con le nuove recensioni della settimana, vi racconterò i libri che mi avranno tenuto compagnia tra una riscrittura e una revisione del mio romanzo. Non mancate!